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Lombalgia o mal di schiena: i vantaggi del trattamento osteopatico

Marco Gambarotta - Osteopata D.O.B.Sc (Hons) Ost. M.R.O.I. • mag 29, 2020
Per Lombalgia (“lombo” = lombare / “algia” = dolore) si intende ogni dolore che ha come punto d’insorgenza la regione lombare della nostra colonna vertebrale, il quale può essere determinato da svariate cause.
Potendo essere scatenata, come preannunciato da molteplici fattori, viene stimato che solo il 15% circa delle lombalgie abbia cause specifiche, mentre il rimanente 85% sarebbe imputabile a cause non specifiche legate allo stile di vita.

Questa tipologia “Aspecifica” è molto comune ad oggi, circa l’80% degli adulti ne fanno esperienza durante la propria vita, comportandone effetti sia da un punto di vista economico (assenteismo lavorativo) sia dal punto di vista della qualità di vita.
Le cause alla base di una Lombalgia possono essere molteplici come posture scorrette, sforzi, poco stretching, sedentarietà, stress fisici - psicologici, disturbi muscoloscheletrici (ernie, artrosi, ecc), traumatismi del bacino - colonna - arti inferiori, colpi di frusta e molti altri.
Ma tutto ciò può essere scatenato da problemi di natura viscerale (intestino - reni - vescica - utero) per l’esistenza di strette relazioni anatomiche - vascolari - neurologiche che connettono gli organi addominali con le strutture muscoloscheletriche della nostra colonna.

Ulteriore causa di questo problema così comune, può essere dato dalla presenza di cicatrici post-operatorie (addominali e non) le quali creano limitazioni di scorrimento tra i vari strati tessutali cutanei, andando a generare fissità dell’organo e delle strutture adiacenti, ripercuotendo il tutto sulla colonna.

A questo molteplice elenco, partecipa anche la differenza anatomica o funzionale nella lunghezza di una gamba (dismetria apparente o reale) la quale potrà simulare un atteggiamento di asimmetria della colonna, ovvero creando un “atteggiamento scoliotico” o una scoliosi.


La lombalgia si può classificare in due tipologie:
  • Acuta = eventi con durata da pochi giorni a poche settimane, che possono avere risoluzione spontanea. Spesso causata da disturbi “meccanici” a livello muscolare / legamentoso / discale, laddove il dolore è parte integrante del processo infiammatorio di guarigione. Sono episodi “allarme”, di conseguenza il dolore assume ruolo protettivo per impedire movimenti che comportino danni.
  • Cronica = si evidenzia quando “l’allarme” inviato dal corpo non viene recepito, facendo si che alla lunga la capacità del corpo di supporto e reazione attiva diminuisca, facendo si che la soglia di compensazione - adattamento intrinseca corporea non potrà più far fronte alla situazione instaurata.

L’INTERVENTO DELL’OSTEOPATIA…

Visti gli innumerevoli fattori che possono partecipare all’insorgenza di una lombalgia, va tenuta conto della capacità del nostro organismo di adottare strategie uniche atte alla sua “sopravvivenza” e nel poter rispondere al meglio alle necessità quotidiane.
In tutto ciò, va ricordato che il lavoro dell’Osteopata è quello di prendere in cura la persona e non la patologia, atto alla ricerca della causa/e del dolore.
Pertanto viene “esaminato” tramite accurata anamnesi in totalità il corpo del paziente, considerando tutte le variabili - concause che si presenteranno durante il cammino terapeutico.

Come esaminata in precedenza la molteplicità delle cause atte all’insorgenza di questo fastidioso problema, i trattamenti che si andranno ad effettuare saranno “mirati e personalizzati” al paziente preso in esame, scegliendo l’approccio e le tecniche più pertinenti per ottenere il miglior risultato possibile.
Normalizzando le disfunzioni di mobilità riscontrate, attraverso la manipolazione si andrà a migliorare la vascolarizzazione, il drenaggio e l’ossigenazione dei tessuti, con l’obiettivo di ripristinare la normale funzionalità, interrompendo la facilitazione neurologica che comportava il dolore. Così facendo si potranno avere effetti significativi sia sulla forma acuta che su quella cronica.

Il trattamento può essere anche mirato ad un’azione “preventiva”, andando ad individuare quelle zone corporee che non svolgono correttamente il proprio lavoro, scongiurando un’eventuale evoluzione in forma algica.
A tutto ciò va unito un lavoro multidisciplinare (esercizi mobilità e rinforzo - stretching - altre terapie) con lo scopo di eliminare il problema e mantenere un buono stato di salute.

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